Il sonno è un tempo
essenziale di riposo e ringiovanimento cellulare, di cui ne beneficiano la
mente ed il corpo in molti modi. Un adeguato e qualitativamente valido sonno è
biologicamente imperativo ed appare necessario per sostenere la vita.
Tra le conseguenze fisiologiche conseguenti ai disturbi del sonno, tra cui patologie mediche o psichiatriche e peggioramento cognitivo e comportamentale, ci sono importanti associazioni tra problemi sistemici, oftalmologici e disordini del sonno.
Le associazioni tra
disordini del sonno e le alterazioni oftalmologiche sono numerose:
- Glaucoma
- Otticopatia
ischemica anteriore non artritica
- Lagoftalmo
notturno
- Lassità
palpebrale (Fes-Lax)
- Papilledema
- Cecitò
associata a disordini del ritmo cicardiano
- Complicazioni
oculari associate a CPAP
Associazione tra la
sindrome da apnea del sonno ostruttiva (osas) e glaucoma a bassa tensione
Nei soggetti affetti
da sindrome da apnea del sonno ostruttiva sono stati riscontrati: alta
incidenza del deficit del campo visivo da moderato a grave; riduzione
degli strati di fibre nervose perineurali correlato alla gravità della sindrome
da apnea del sonno ostruttiva; tono oculare, modifiche del disco ottico
glaucomatoso e la diagnosi di glaucoma si correlano con il RDI (respiratory
disturbante index).
Meccanismi
fisiopatologici: ipossiemia notturna, induzione di alterazioni del tessuto
elastico del trasecolato filtrante o nella testa nel nervo ottico,
anomala pressione della palpebra sul bulbo
Numerosi pazienti
affetti da sindrome da apnea del sonno ostruttiva (osas)
vengono trattati per glaucoma ad angolo aperto (fino al 20%) , che, se non
trattato, danneggia il campo visivo in modo irreversibile e asintomatico per
danno al nervo ottico. Tali pazienti affetti da glaucoma, non riferiscono
all’oculista i disturbi del sonno di cui soffrono , ma spesso non viene loro
chiesto se presentino disturbi del sonno.
Appare ragionevole
raccomandare che tutti i pazienti con diagnosi di disturbo significativo del
sonno siano sottoposti a visita oculistica per lo screening del glaucoma; in
soggetti affetti da glaucoma il medico deve considerare la possibile presenza
di OSAS; se si presentino altri sintomi correlati alla sindrome da apnea del
sonno ostruttiva, il paziente deve essere inviato per una
polisonnografia.
Associazione tra
sindrome da apnea del sonno ostruttiva e otticopatia ischemica anteriore (aion)
L’otticopatia
ischemica anteriore è la causa più comune di neuropatia ottica acuta nei gruppi
di età superiore ai 50 anni, sia non arteritica sia arteritica (associata
all’arterite di Horton) . È caratterizzata da perdita visiva in genere acuta e
non dolorosa; difetto pupillare afferente relativo o assoluto e deficit del
campo visivo importante; edema del disco ottico in genere pallido.
La perdita visiva è di
solito permanente, non esiste terapia possibile, a meno di prevenzione e cura
dei fattori di rischio.
La forma non artritica
è spesso associata con condizioni cardiovascolari rilevanti, che possono essere
associate ad OSAS, come ipertensione, diabete, infarto miocardico.
La patogenesi
associata non è ben nota, ma si presenta con occlusioni micro vascolari,
ridotto flusso sanguigno nella microvasculatura periottica congesta, sindrome
di compartimentazione del disco ottico, ipotensione notturna sistemica, ipossia
notturna in associazione con OSAS.
Associazione tra osas
e papilledema (ipertensione endocranica)
Il papilledema è un
gonfiore bilaterale del disco ottico, conseguente ad un aumento della pressione
liquorale endocranica (ICP). Con l’andare del tempo, intervengono
sintomi generali, quali cefalea, nausea, acufeni, vomito oppure sintomi visivi:
offuscamento, perdita di campo visivo, danno visivo permanente.
Nei pazienti con OSAS,
il papilledema è correlato all’aumento di anidride carbonica nel sangue,
chiamato ipercapnia transitoria.
Associazione tra osas
e alterazioni palpebrali
Recenti acquisizioni
concludono che la lassità palpebrale dipende da alcuni fattori: indice di massa
corporea; posizione del sonno, disordine nelle fibre elastiche e interessamento
dell’elastina di tarso e palato. Ciò porta a lagoftalmo, cioè
incompleta chiusura delle palpebre; floppy eyelid sydrome, in
presenza di palpebra superiore lassa con facile eversione all’elevazione della
palpebra; lax eyelid syndrome, iperlassità della palpebra
superiore .
In conclusione, è
fondamentale ricordare come i disturbi del sonno influenzino anche la funzione
extracerebrale, e viceversa, le situazioni cui il nostro corpo va incontro
influenzano il sonno.
Quando coesistano
problemi, è fondamentale correggere gli stili di vita, la posizione corporea
durante il sonno e rispettare quanto il nostro corpo indichi come necessità di
adeguato recupero con il sonno.
L’approccio ad ogni
problema deve essere prima medico, psicologico poi chirurgico e in molti casi
interdisciplinare.
Fondamentale è la
tempestività nell’affrontare questi disordini, rivolgendosi a centri
specializzati che possano affrontare il problema in modo multidisciplinare.
Credits: Dott. Enrico
Mantovani